25/11/2017 - ore 18.00
35 anni Filmclub Brixen: Citizen Kane (in lingua tedesca)

USA 1941, 114 min.
Regia: Orson Welles
Con: Orson Welles, Joseph Cotton
Nel castello di Candalù, in Florida, il vecchio magnate dell'editoria Charles Foster Kane è in punto di morte. Tenendo in mano una palla di vetro, dice come ultima parola “Rosabella”.
Il direttore di un cinegiornale, che trasmetterà la storia di Kane, incarica il giornalista Jerry Thompson di scoprire il significato della parola "Rosabella". Thompson si reca inizialmente dalla seconda moglie di Kane, Susan Alexander Kane, ora alcolizzata e proprietaria di un nightclub, che però si rifiuta di parlargli. Si reca poi nell'ufficio del defunto banchiere Walter Parks Thatcher: leggendo le sue memorie, scopre che l'infanzia di Kane iniziò in povertà in Colorado. Nel 1871, dopo aver scoperto di possedere una miniera d'oro, sua madre Mary lo affidò a Thatcher per istruirsi. Il piccolo Kane, che stava giocando con uno slittino nella neve, protestò e scagliò lo slittino contro il banchiere. Ottenuto il controllo delle sue finanze a 25 anni, Kane entrò nel mondo nel giornalismo e rilevò il New York Inquirer, concentrandosi sulla stampa scandalistica, in particolare contro Thatcher.
Thompson intervista Bernstein, il braccio destro di Kane. Bernstein ricorda che Kane, ormai di successo, manipolò l'opinione pubblica sulla guerra ispano-americana e sposò Emily Norton, nipote di un Presidente degli Stati Uniti. Thompson intervista poi l'ex migliore amico di Kane, Jedediah Leland, in una casa di riposo. Leland ricorda che il matrimonio di Kane e Emily andò deteriorandosi negli anni e che Kane intraprese una relazione con la cantante Susan Alexander, mentre era candidato governatore di New York. Sia la moglie che il suo avversario politico scoprirono la relazione e il conseguente scandalo pubblico pose fine alla sua carriera politica. Kane sposò Susan e la costrinse ad intraprendere un'umiliante carriera lirica, per cui lei non aveva né il talento né l'ambizione.
Susan decide di acconsentire all'intervista con Thompson e ricorda che Kane le consentì di abbandonare l'opera per il suo tentato suicidio. Dopo anni di isolamento e di oppressione a Candalù, Susan lasciò Kane. Il suo maggiordomo, Raymond, racconta che dopo la partenza di Susan, Kane iniziò a sfasciare la sua camera. Si fermò improvvisamente quando notò una palla di vetro e disse “Rosabella”.
A Candalù, i beni di Kane vengono catalogati e quelli ritenuti inutili eliminati. Thompson conclude di aver fallito e che dunque il significato di “Rosabella” resterà un mistero.
Il finale del film, tuttavia, rivela allo spettatore che “Rosabella” è il marchio dello slittino con cui Kane da piccolo stava giocando quando fu costretto a lasciare la sua casa in Colorado. Creduto un oggetto inutile, lo slittino viene bruciato in una fornace.